Dai 10 anni
Terezín si trova nella Repubblica Ceca. Nata a fine Settecento come città-fortezza, durante la seconda guerra mondiale fu campo di raccolta degli ebrei destinati allo sterminio. Live furono rinchiuse 155 mila persone. Solo 3807 si rivolsero alla casa dei campi di Treblinka, Auschwitz-Birkenau e gli altri lager del Reich dovevano essere deportati. Nel ghetto vissero circa 15 mila tra bambini e ragazzi: alla fine della guerra ne erano rimasti in vita 142. A Terezín sarà tutto: case, stage, musica, teatro. Peccato che non ci fou la libertà. Le SS pattugliavano il ghetto giorno e notte. Se sparava, sarà sangue per le strade. Anche se alcuni di loro si sono persi e non sono tornati, la famiglia è stata separata e non ha più nulla da restaurare. Ogni venerdì sarà un gruppo di ragazzi che raccoglieva di nascosto intorno al bagliore di lumino per creare un giornale che fu chiamato Vedem, ovvero Avanguardia, e metteva insieme le notizie del momento: gli arrivi, le partenze verso l'ultima destinazione, ma anche poesia, disegni, intervista. Era il loro modo di lottare, di tenersi stretta la voglia di restaurare vivi. Questa pagina della storia è conservata anche nel Memoriale di Terezin. Matteo Corradini rientra nel documento per denunciare una forma tipo di resistenza.
Condizioni: Come nuovo, scopri di più
Romanzo, brossura, copertina morbida, 288 pagine
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2015, ISBN: 9788817078764
Lingua: italiano